Maradona: il D10S dei Napoletani
5 Luglio 1984, Stadio S. Paolo (da dicembre 2020 Stadio Maradona): 80.000 Napoletani salutano per la prima volta El Pibe de Oro e l’orgoglio calcistico della città cambia per sempre, ancor prima che ‘o rre’ desse un calcio a un pallone nella città azzurra!
Da allora il Calcio Napoli vive alcune delle sue pagine più gloriose, con i due primi scudetti della storia della Società Sportiva, nel 1987 e nel 1990, e Diego diventa a pieno titolo l’idolo della città: l’orgoglio dei Napoletani ha una nuova ragione per esprimere quella ridondanza che è tanta parte del carattere locale.
“Santificato” già in vita con la prima edicola votiva a lui dedicata, quella del Bar Nilo lungo Spaccanapoli e contenente addirittura una reliquia: un capello dell’argentino!
La sacralizzazione raggiunge però il suo apice con la scomparsa del calciatore. Da due anni a questa parte la città ha cambiato volto, facendo di Maradona una nuova marca, un elemento identificativo quasi onnipresente e una nuova risorsa economica: un nuovo “attrattore” turistico senza dubbio, ma anche espressione di un legame forte, a volte morboso con il giocatore.
Calamite, statuine a S. Gregorio Armeno (ma quelle da sempre!) e tanti, tantissimi murales. Imperdibile quello storico dei Quartieri Spagnoli: per trovarlo facilmente imboccate Via Emanuele De Deo da Via Toledo e salite, salite fino a quando giungerete in una coloratissima piazzetta dove ha trovato posto un vero e proprio sacrario a Maradona e dove vedrete celebrati anche altri personaggi della storia moderna della città e opere d’arte come la Pudicizia, nella Cappella Sansevero.
Luoghi
25
Bar Nilo
Via S. Biagio dei Librai (Spaccanapoli)
26
Murales di Maradona
Via Emanuele De Deo, 46 (Quartieri Spagnoli)