Tanti, tanti caffè “prendiamo” ogni giorno a Napoli.

Quando un Napoletano incontra un amico, che non lo veda da tempo o lo frequenti abitualmente, l’invito e la condivisione arrivano in automatico, in piedi al bancone di un bar e poi di nuovo ciascuno a continuare la propria giornata.

E a Napoli siamo tanti… e beviamo tanti caffè!!!

Soffermatevi sulla preparazione: nei bar di quartiere spesso si trova ancora il caffè macinato al momento, nessun pulsante per avviare la macchina, perché il barista regola manualmente la pressione della leva e, in attesa della fuoriuscita del caffè, che riempirà una tazzina ustionante, vi è stato già servito, gratuitamente, un bicchier d’acqua. Il momento della verità. Se siete Napoletani lo berrete prima, per godere appieno dell’aroma che deve restare in bocca il più possibile: anche quello è il piacere del caffè!

Se proprio avete ancora sete dopo il caffè e bevete acqua, questo potrebbe anche suscitare preoccupazione da parte del barista che potrebbe chiedervi della bontà della sua preparazione…

Se vi trovate a far colazione al bar, noterete che il barista conosce le preferenze, o i “vizi” di tutti clienti abituali: un susseguirsi frenetico di tazza calda, tazza fredda, bicchierino in vetro, zuccherato, amaro, ecc…

Se poi vi trovate in pizzeria o al ristorante, vi consiglio di non terminare il pasto con un caffè nello stesso posto: un tempo ciascuno faceva il proprio mestiere e per un napoletano era inconcepibile prendere il caffè al ristorante e, soprattutto, in pizzeria.

In realtà il problema non si poneva, perché non era prerogativa di queste tipologie di locale, a meno che non ci sia un angolo bar con la macchina tradizionale

Con lo sviluppo del turismo tante cose cambiano e si snaturano ma, con tutto il rispetto, la cialda di caffè proprio no!

Vi consiglio i vari Caffè Mexico sparsi un po’ dovunque in città: usano una torrefazione locale, Passalacqua, che trovate anche nei supermercati se volete portare  a casa l’aroma della città: il caffè usano servirlo ancora zuccherato, come si faceva un tempo, quindi, se lo volete amaro, ricordate di riferirlo al barista!